Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
Secondo il Tribunale di Milano l’intervento del legislatore del 2012 (legge 189/2012 che converte il decreto Balduzzi 158/2012) comporta una riqualificazione della responsabilità del medico ospedaliero che tornerebbe ad essere configurabile come responsabilità da fatto illecito.
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dalla Regione Lombardia avverso la sentenza di annullamento (T.A.R. Lombardia, sent. 214 del 26.1.2009) del provvedimento della Regione con il quale la Direzione Generale Sanità aveva negato la possibilità di accesso a una struttura regionale per ottenere il distacco del sondino naso-gastrico che alimentava e idratava artificialmente Eluana Englaro. Il distacco era stato autorizzato dalla Corte d’Appello di Milano (decreto 9.7.2008) nel giudizio di rinvio disposto dalla Corte di Cassazione (sent. 21748/2007).
La Corte ha escluso che la Convenzione imponga agli Stati di autorizzare l’ingresso nel proprio territorio di bambini nati da procedimenti di maternità surrogata, senza la possibilità per le autorità nazionali di compiere i dovuti accertamenti.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che le previsioni del PPACA che impongono ai datori di lavoro di includere anche l’aborto e la contraccezione nell’assicurazione sanitaria dei proprio dipendenti, anche in caso di obiezione di coscienza per motivi religiosi degli imprenditori, violano le norme sulla libertà religiosa, in particolare il Religious Freedom Restoration Act.
I giudici di Strasburgo hanno ritenuto che ecceda il margine di apprezzamento statale il rifiuto delle autorità francesi di riconoscere il rapporto di filiazione fra padre biologico e figli nati mediante procedimenti di maternità surrogata all’estero.
Dopo la High Court, e la Court of Appeal, anche la Corte Suprema del Regno Unito ha stabilito che la Section 2 del Suicide Act del 1961 non deve essere dichiarata, per il momento, in contrasto con l’art. 8 della CEDU.
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha sospeso la decisione del Conseil d’Etat francese che autorizzava l’interruzione dei trattamenti di sostegno vitale a Vincent Lambert, un uomo tetraplegico e tenuto in vita artificialmente dal 2008 a seguito di un incidente.
Accertato che i trattamenti cui era sottoposto Vincent Lambert costituivano obstination déraisonnable (accanimento terapeutico), il Conseil d’État ha affermato la liceità della decisione dei medici di sospendere idratazione e alimentazione artificiali.
La Corte di Strasburgo ha stabilito che la Lettonia ha violato l’art. 8 Cedu, nel suo profilo procedurale, a causa della mancata garanzia di una tutela effettiva del suo diritto al rispetto della vita privata e familiare dinanzi alle Corti interne.
La Corte di Strasburgo ha condannato la Croazia per violazione dell'art. 8 CEDU, poichè lo Stato non avrebbe assicurato idonea tutela ai genitori di un bambino nato morto, le cui spoglie sono state trattate come rifiuto speciale dall'ospedale, senza il consenso di questi.